Il modello teorico e clinico a cui faccio riferimento è quello della psicoanalisi della relazione che vede il soggetto come unico, in relazione con le parti che lo compongono e, allo stesso tempo, con la realtà in cui vive. L’attenzione viene posta sull’unicità ed irripetibilità di ciascuno di noi come portatore di una storia personale che non può essere ridotta ad una diagnosi immutabile. Il soggetto è in continuo divenire, oscilla tra la coerenza personale e i cambiamenti a cui va in contro nel corso della vita.
In tale ottica la sofferenza umana non è una patologia astratta che si trova sui manuali. Il momento della sofferenza è un viaggio tra due fasi della propria vita che va accolto come momento di sviluppo e trasformazione. Il centro del lavoro è la persona, il soggetto, la sua storia personale, la sua specifica unicità, non cerco di curare una malattia ma mi prendo cura, insieme al soggetto, del soggetto stesso.
La psicoterapia si basa su una relazione in cui due soggetti si incontrano e costruiscono insieme il percorso da intraprendere. La relazione terapeutica, accogliente e non giudicante, è condizione fondamentale per la riuscita del lavoro. Il terapeuta non possiede la “verità”, tanto meno la “verità sull’altro”, ma si pone a sostengo del processo specifico ed unico di quel soggetto.
Intraprendere un percorso psicoterapeutico significa compiere un viaggio di conoscenza e scoperta di se stessi, comprendere le dinamiche che mettiamo in atto inconsapevolmente e le motivazioni che si celano in esse.
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” – Marcel Proust
Ciò porta ad essere presenti a noi stessi: a conoscerci e ad accettare ciò che siamo per come siamo.
“Il curioso paradosso è che quando mi accetto per come sono, allora posso cambiare” – Carl Rogers
Solo così saremo in grado di vivere la nostra vita ed entrare in rapporto con noi stessi in modo creativo e qualitativamente diverso, ponendoci come nostro punto di riferimento.
“La creatività è una qualità (…), riguarda la qualità del prendere in mano la propria vita ed indirizzarla su una strada, nel rispetto del suo essere quel soggetto” – Michele Minolli